Quindi sorvolo i preamboli e dico che nella cultura inglese che ho conosciuto io, nessuno si permette di interferire con quello che sei o che fai. Perlopiù si prende atto di come sei o cosa fai e se piace si diventa amici se non piace si rimane conoscenti. Semplice.

Egoista? Non credo. Rispettoso, secondo me.

 

(lavale, che è un peccato che chiuda) 

 

Ecco, quella sopra mi pare una bella definizione di “rispetto”, no?

“[…] ricordati che finché hai il portafogli a fisarmonica la musica suona […] “

 

(un mio cliente, urlando al telefono con qualcuno) 

Questo post segnalato da Mirumir capita tra carnevale e il 1 aprile, e non ho ben capito se sia in anticipo o ritardo.

Certo, ci sarebbe da ridere, se non fosse che, a giudicare dall’originale, sembra tutto vero.

Peccato che a me ricordi tremendamente lo splendido Zak Mccracken

Per oggi un paio di link alla veloce. Il primo, direttamente dal blog di Bruce Schneier, parla di quel che può succedere attraversando il confine con il Canada.

Il secondo mette in relazione la termodinamica con l’espansione dell’impero romano. Interessanti. 

Oggetto: Risposta automatica Fuori sede: Chiarimenti

Martedì 20 marzo sarò in ufficio. Per ogni occorrenza, potete contattare il collega Nome Cognome (nome.cognome@bancaincuisilavorapropriotanto.com).

Cordiali saluti.

 

(Ok, manca solo un “non”, ma rende bene l’idea di quel che penso a riguardo)

Nel linguaggio comune i sottomarini sono mezzi navali adatti a navigare prevalentemente sott’acqua. Nel mio gergo rappresentano anche le persone che si fanno vive ogni tanto, proprio come i sottomarini che emergono per fare cambiare aria (nel vero senso della parola, stavolta) all’equipaggio. Atteggiamento normale se si parla di contatti lavorativi, un po’ noioso da digerire quando si parla di amici.

Di solito il sottomarino si va vivo come se niente fosse, e attacca bottone come se dall’ultima richiesta chiaccherata fosse passato solo qualche minuto, invece che qualche mese.

Da quel che è la mia esperienza, esistono principalmente 2 modelli di sottomarini: ci sono quelli che quando riemergono ti raccontano gli ultimi N mesi della loro vita (a ritroso, naturalmente) e quelli che con molta naturalezza ti chiedono un favore da svolgersi con molta urgenza, un attimo dopo la richiesta, forse per la fretta di tornare negli abissi.

E io faccio fatica ad essere in buoni rapporti con i sottomarini: per quanto mi sforzi di essere accomodante il fastidio che provo ad essere contattato solo in determinati momenti è reale. Analogamente, spesso sentire gli ultimi mesi di “immersione”, condensati in qualche minuto (perché poi viene il pezzo forte, il motivo per cui sei stato contattato) è abbastanza noioso.

Dopo averci provare un po’ di volte, ho realizzato che parlare di questa cosa ai diretti interessati non serve: come dice un proverbio, “chi nasce rotondo non muore quadrato“, e i cambiamenti che avvengono nel breve periodo sono spesso destinati a svanire dopo poco, per lasciare spazio al solito atteggiamento. O, come dice un amico in maniera un po’ più schietta: “scrivi quel che vuoi, tanto se ne fottono“.

 

Dopo circa 1 anno e mezzo di onorato servizio il mio fido ibook ha avuto il primo problema, il tasto N ha deciso di uscire dalla sua sede, da quel che ho visto un gancetto ha ceduto e il tasto vuole essere sostituito.

Visto che non so bene se il problema è solo del tasto o anche del sottotasto, preferirei cambiare tutta la tastiera.

L’unico problema è trovare un posto comprare i ricambi in tempi *brevi*. Come dire che mi piacerebbe trovare il ricambio davanti alla porta domani mattina al mio risveglio.

E quindi, a parte ebay, dove si comprano i tasti ma meglio ancora le tastiere? Apple non fornisce la tastiera come parte di ricambio, quindi mi è stato detto di portarlo in un centro assistenza o di spedirlo direttamente alla casa madre. Improponibile.

Ieri mi è capitato di dare un’occhiata alla versione cartacea di Repubblica, quotidiano che spesso leggo via web ma che compro molto raramente.

Ecco, una cosa che mi ha stupito è stato trovare ben 7 (sette) pagine di pubblicità della TIM, in cui veniva sbandierato l’abbattimento dei costi di ricarica, imposto dal governo.  La faccia tosta degli operatori è veramente senza confini, visto che cercano di fare passare un’imposizione del governo come un “regalo” ai consumatori.

Per circa due settimane in casa mia è stato attuato un esperimento, quello di bere caffè carrefour, senza che fosse stata annunciata la marca.

Comprato più o meno per scommessa posso dire che non ha niente da invidiare al ben più costoso Lavazza Crema e Gusto.

Il sapore è oggettivamente diverso, ma si lascia bere tranquillamente e non fa rimpiangere le alternative molto più costose. Infatti, costa la metà di tutti gli altri concorrenti. 

Vega ieri sera non ha attaccato, per fortuna 🙂

E questa volta ci ho pure le prove  

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