Come regalo di natale per tutti quelli che hanno comprato il dvd (12 euro, se non ricordo male), il 26 Dicembre alle 23 canale 5 proietterà l’adattamento della novella di Charles Dickens fatta dai dj dell’omonima radio.
E’ sicuramente un bel colpo per quelli che l’hanno pensato, prodotto e recitato.
Certo è che se l’avessi comprato mi sentirei “leggermente” preso per il culo.
Leggermente, sì.
(Qui una piccola rece fatta da Marok)
Dimenticavo: dal sito è possibile scaricare una canzone di Elio e le storie tese, che fa parte della colonna sonora. Beh, l’mp3 non contiene praticamente nessun tag, nemmeno autore – titolo, che sarebbe il minimo, visto che stiamo parlando di una radio. L’unica cosa che c’è è il tag che indica il genere, che è settato a Blues. Eh sì, la canzone di Elio è proprio un blues.
è una droga, punto.
(Ma posso smettere quando voglio)
Ma in definitiva di cosa parla questa bella canzone, scritta da Ivano Fossati per Patty Pravo?
Beh, la notizia è ormai risaputa, direi quasi vecchia: qualche giorno fa 2 ragazzi hanno rapinato e come se non bastasse ucciso un benzinaio a Lecco.
Come è, come non è, alla fine i rapinatori non erano stranieri, ma italianissimi.
Questo ha lasciato con l’amaro in bocca un po’ di persone, prime tra tutti il ministro calderoli, che aveva dichiarato l’oramai famoso “nessuno può permettersi di toccare un padano”.
Forse però il più scontento è stato emilio fede, che dopo aver detto che i 2 rapinatori erano di Lecco, si è fermato e ha detto (a memoria) ” […] sapete dove avevano preso la pistola? Da un extracomunitario! “.
Oplà, ecco che come per magia la colpa è scivolata da chi ha commesso materialmente il crimine a chi (forse) ha procurato l’arma.
Vorrei che fosse messo a verbale che, durante una telefonata con il servizio clienti Fastweb, ho avuto il tempo di mettere in ordine tutta una stanza, grazie anche alla presenza del viva voce.
Una volta chiusa la conversazione il timer segnava 24.48 minuti, per la maggior parte passati a sentire il tizio che parlottava con i suoi colleghi chiedendo informazioni su come risolvere il problema.
La soluzione adottata dal mio interlocutore è stata quella di mandare una mail al servizio tecnico con uno screenshot della pagina web in cui si vede che il servizio (il caller id in entrata) non mi è stato ancora attivato.
vale più di 1000 parole.
[update]
Figuriamoci 2…
I gruppi di discussione mi hanno attirato da subito, il problema è che avendo molti interessi ho subito sottoscritto tanti gruppi.
Una volta su it.fan.culo un’assidua frequentatrice scrisse qualche cosa tipo “IFQ si legge per autori”. Sul momento non ci pensai poi tanto e non ci diedi molto peso, infatti le mie abitudini erano quelle di leggere ogni post nei gruppi che seguivo (che, ripeto, non erano pochi).
Poi, piano piano, ignore dopo ignore, iniziai a pensare che, forse, per risparmiare tempo sarebbe stato più comodo evidenziare i thread in cui scrivevano determinate persone, e iniziare a leggere i gruppi da lì. Nel caso fosse rimasto tempo, avrei letto anche gli “altri”.
Inutile dire che questa cosa ha funzionato per circa 2 settimane, durante le quali non ho fatto altro che leggere le persone evidenziate; il resto del gruppo rimaneva colorato di rosso (non letto), salvo poi essere marcato letto con un colpo di mouse.
Il passo successivo è stato andare a cercare se quelle determinate persone scrivessero da qualche altra parte, all’interno di usenet.
Da usenet al web il passo non è poi così lungo, alle volte si tratta solo di cliccare su web invece che gruppi.
Eccomi così approdato ai blog.
Come è, come non è, un po’ di tempo fa sono arrivato alla conclusione che leggere un blog non è altro che leggere un newsgroup per autori (TM).
Da qualche anno tutti noi abbiamo a che fare con i “fantasmi”, che altro non sono che le persone che senti più o meno 2 volte l’anno, ovvero quando la Vodafone immette sul mercato la carta servizi che permette di mandare 100 sms al giorno gratis.
[…] perché Natale non è veramente Natale se non sei un bambino, o se non hai da renderlo speciale per un bambino. […]
(Gianluca Neri)
Mi pare non ci sia altro da aggiungere.
Oggi ho avuto la possibiltà di sentire tranquillamente (e per un paio di volte) la versione di Goldrake cantata da Alessio Caraturo. Niente da dire, la canzone è carina, è cantata in ogni caso bene. Quel che mi sembra di sentire – ma è probabile che tutto questo sia dovuto all’età – è un velo di malinconia, come se cantando ricordasse i tempi passati a guardare Goldrake in tv.
Di certo a me ha fatto questo effetto.