Da un po’ di tempo gestico la rete informatica di una piccola azienda: durante la presentazione una delle prime cose che mi sono state dette è che un certo dipendente aveva come occupazione principale quella di girare per siti porno. La cosa è stata tollerata per qualche tempo, dopo di che la dirigenza ha deciso di darci un taglio.
Questa mattina ho avuto la conferma che il D. (iniziale di fantasia, per tutelare la privacy) è realmente un campione di surfing (di siti porno).
Infatti, i log del proxy della sua postazione di ieri erano di sole 13 pagine, per un totale di circa 500 siti diversi. Il tutto in sole 8 ore di lavoro.
Se non ho sbagliato qualche cosa, però, da lunedì dovrà iniziare a lavorare sul serio, se non vorrà annoiarsi, visto che ora l’accesso a internet è leggermente blindato.

(Per la cronaca: squid + squidguard + sarg + un paio di script per l’aggiunta dei siti. Avrei installato volentieri dansguardian, ma da quel che ho visto le blacklist si pagano)

Un programma talmente trash che fa il giro e diventa divertente.
Soprattutto quando mette intorno a un tavolo, tra gli altri, Valerio Merola, il senatore Nania, Vladimir Luxuria e un prete.
Naturalmente l’argomento della discussione è “ci sono troppi gay in tv?”

.mau. ci spiega come è stata implementata la posta certificata qui da noi.
Da leggere assolutamente.

Gentile Cliente,
come da te richiesto, i tuoi dati:

– NON saranno pubblicati negli elenchi telefonici ne cartacei ne’ digitali;
– NON saranno forniti, a chi ne farà richiesta, dal servizio di informazione abbonati (per esempio 412, 12 ecc);
– NON saranno utilizzati per scopi commerciali.

[Sono proprio curioso di vedere se cambierà qualche cosa]

Dal regista di Hero una storia d’amore e di spade molto lineare, senza quasi colpi di scena. Decisamente godibili le scene “volanti”, un po’ meno il fatto che non l’ho visto in lingua originale, ma in italiano.
Da vedere, dopo La tigre e il dragone e Hero.

E dire che sono partito preparato. Sapevo perfettamente che questo film sarebbe stato una cagata, ma la speranza è sempre l’ultima a morire.
Invece no. L’unica cosa che ha in comune con le novelle sui robot è il nome della robopsicologa, Susan Calvin. Un film decisamente inutile, niente altro da dire.
Alcune scene sono scandalosamente pubblicitarie, sembra di assistere al film che interrompe lo spot delle scarpe o dell’automobile del protagonista.
L’unico colpo di scena si ha a circa metà film, ed è “necessario”, perché altrimenti il film non potrebbe finire.
Leggete i racconti e lasciate perdere il film, suvvia

Esiste una parola per descrivere Zelig, quella parola è imbarazzante.

(Si ringrazia Darkripper per l’ispirazione)

Se Bruno Vespa sparisse di colpo dalla tv – e non solo – sicuramente non ne sentirei la mancanza.
Anzi, penso che offrirei da bere.

Gaspar ha scritto un post altamente condivisibile sull’ultimo esperimento letterario di qualche bloggers, ma non solo.

casualmente, molto casualmente, l’ansa riporta questa notizia:

Ma naturalmente questo non ha niente a che fare con la morte del maresciallo Cola.