Una gioia per gli occhi, una delusione per tutto il resto.
Probabilmente tutti i soldi sono stati spesi in computer grafica, ed è rimasto ben poco per scrivere la storia, decisamente telefonata dall’inizio alla fine.
Oltre tutto, un film cartone animato – basato totalmente sui dialoghi – visto doppiato perde la maggior parte del significato.
Ci sono parecchie citazioni, il neo di Don Lino, i cartelloni pubblicitari, gli squali che cantano il motivetto omonimo…
Ma questo film non ha niente a che vedere con Toy Story, tanto per dirne uno.
Nonostante sia un cartone animato, non bastano delle belle animazioni per fare un bel prodotto.
(E non ho detto niente del fatto che il protagonista è doppiato da Tiziano Ferro, eh!)
Non c’è molto da dire, no? I fatti sono che uno dei mediatori è rimasto ucciso, e l’ostaggio liberato.
Certo, a pensare male si potrebbe scrivere che il tentato omicidio c’entri qualche cosa il fatto che si sia occupata di Falluja (un esempio qui).
Cosa sia successo durante l’assedio, non credo lo sapremo mai.
Bello questo articolo di Giuseppe Genna, in ogni caso.
“Come muore un italiano lui non l’ha detto. Ma lo ha fatto vedere. Un vero eroe italiano.” (Beppe Grillo)
“[…] per la prossima lezione scaricate l’ultimo bilancio della TIM disponibile e stampatelo, in modo che possiamo commentarlo assieme, trovate il link sulla vostra pagina personale […] ”
L’unico problema è che il bilancio è composto di circa 220 pagine, il che mi fa pensare che questa volta il docente non abbia nemmeno guardato il link che ci ha fornito.
La seconda possibilità è che intendesse il riassunto, che consta di sole 8 pagine (di cui 2 occupate dalla copertina )
Dando un’occhiata veloce al corposo pdf, ho notato che, tra le altre cose, c’è anche una lettera in cui il revisore dei conti certifica che […] il bilancio […] rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria e il risultato economico della società […]
Ovvero: “Investitori, dateci €uro, che quel che scriviamo è vero!”
Spesso mi capita di pensare “vorrei scrivere sul blog di questo e quello”.
Poi per una ragione o per l’altra mi dimentico o perdo la voglia.
Questo post che incollo sotto, che in originale si trova qui, è in buona approssimazione quel che penso sull’argomento.
Chi su internet non va in giro a leccare culi a destra o a manca prima o poi si sentirà proporre l’imperativo “get a life”, trovati una vita, vera, s’intende.
Ché si vede quella che conduci qua dentro non è vera abbastanza.
Poi c’è chi si sente in dovere di rispondere sciorinando le mille interessantissime attività ludico-sociali che ha condotto subito prima e quelle che condurrà subito dopo aver scritto un post, un commento, un messaggio sui newsgroup.
E c’è chi ride. Non tanto per la frase, che varrebbe pure la pena anche solo per il fatto che sia in inglese, quanto perché diviene immediatamente palese quello che solo si sospettava fino a quel momento, ovvero che chi usa questa specie di “Attacco solare! Energia!” si trovi in un vicolo cieco della sua testa. Non sapendo come uscire dall’impasse in cui quel post, quel commento, quel messaggio sul newsgroup l’hanno cacciato, tenta di giocare il jolly.
Get a life! Get a life!
Tesoro, cosa ti fa pensare che io non abbia una life? Una life di cui magari questo fa parte, come ne fa parte andare al pub, fare esami, lavorare, trombare e persino sbeffeggiare uno come te che dimostra limitate capacità? Lo pensi perché credi che io perda tempo a trovare il modo di polemizzare con te? Non ti crucciare: non ce ne perdo molto, soprattutto con qualcuno del tuo spessore mi bastano pochi minuti, tranquillo, nessuno di questi è sottratto ad altre più dignitose (secondo te) attività.
Get a life! Get a life!
Peccato non funzioni. Ma non piangere, su.
P.S. questo è un post a blog unificati.
Carlo d’Inghilterra ce ne da una dimostrazione pratica …
Cominciamo dalla fine: Questo film è un (fottuto) capolavoro.
Se volessi fare un gioco di parole molto semplice, potrei dire che questo film è diretto come solo un pugno nello stomaco può essere.
Si può ridere e/o piangere durante la visione, ma di certo non ci si annoia mai durante le oltre 2 ore di film.
Million Dollar Baby non è solamente un film sulla boxe, è un film che parla della provincia americana, della religione, dei sogni e di tutto quello che comporta (cercare di) realizzarli , del dolore e di molto altro.
Clint Eastwood, Morgan Freeman recitano la parte dei protagonisti in maniera impeccabile, il primo intepretando il vecchio e scorbutico allenatore (che mi ha ricordato l’allenatore di Rocky) il secondo un vecchio pugile ridotto a fare il “bidello” in una palestra (nonché l’io narrante del film). La vera protagonista, Hilary Swank mi ha favorevolmente impressionato, la sua interpretazione è magistrale in tutte e 2 i contesti – molto diversi – che si troverà a fronteggiare durante il film.
Bello, bello, bello, e decisamente da (ri)vedere. Non ho ancora visto Mystic River, ma credo che lo affitterò al più presto.
Vedere il trailer in lingua originale mi ha fatto venire voglia di rivedere il film. Tra l’altro, mi pare che il doppiatore di Clint Eastwood credo sia cambiato di recente.
Giusto per concludere, il sito del film è questo, e non il primo link di google.
Installare un antivirus e usare un crack (invece di comprarlo) è come chiedere a un ladro di installare l’antifurto di casa o della macchina.
Che tristezza.
La notizia completa è qui.
Sarà, ma a me questa nuova veste grafica mi sembra solo più confusionaria. Di certo è più farcita di pubblicità.
Ogni tanto succede quello che mai ti aspetteresti.
Tipo che sei all’università a registare un esame, e scopri che dopo un paio di ore in aula magna ci sarà una delle donne più belle del mondo, colei a cui hai dedicato il nome del server che tiene su tutta la baracca, tanto ti piace.
Allora, visto che la vita è fatta di priorità, decidi che l’impegno che avevi può essere rimandato a data da destinarsi, fai un paio di telefonate e tutto è pronto.
L’appuntamento è fissato per le 11.30, e sicuramente si farà aspettare.
Nel frattempo ti passa vicino Andrea de Adamich, ma tanto lo ignori bellamente, preso a far passare il tempo giocando a Bejeweled 2.
Strano a dirsi, nonostante tutto arriva in orario.
Una veloce intervista e inizia la promozione del campionato di guida sicura che, manco a dirlo, è riservato a chi ha tra i 18 e i 25 anni.
Dopo un paio di interventi, è arrivato il momento di sentirla parlare, il tutto dura circa 5 minuti, la Vodafone è brava e bella e sponsorizza il campionato perché bisogna andare piano in macchina.
Un altro paio di interventi (che nessuno ascolterà), e in una mezzoretta è tutto finito.
Rimane proprio solo il tempo per un paio di foto con la macchina ufficiale del campionato e così come è arrivata è andata via, pronta per un’altra comparsata.
Che dire, se non che è più bella di quanto mi aspettassi?