[…] chissà chissà chi sei, chissà che sarai, chissà che sarà di noi, lo scopriremo solo vivendo […]
4.5 €uro per un bonifico da banca a banca.
La prossima volta credo che andrò di persona a portare i soldi, sicuramente mi costerà di meno.
Nonostante la legge ad hoc, sembra che un giudice abbia imposto di tenere scollegata, e quindi lasciar morire di fame e sete, Terri Schiavo.
Scrive Umberto Veronesi su Repubblica.it di oggi:
Si tratta dunque della massima espressione del diritto dell’individuo all’autodeterminazione e alla libertà di pensiero circa la propria vita e la propria morte. […]
Per quanto mi riguarda, non ho – ancora – un’opinione precisa sul caso di Terri, quel che è certo è che non si tratta di eutanasia. Su cui, tra parentesi, sono favorevole.
Mi sembra molto più simile al veterinario che sopprime la bestia per alleviarne le sofferenze. E non è un gran bel pensiero, proprio per niente.
L’articolo completo è qui, e secondo me merita la lettura,anche più di una volta.
Dopo aver visto Le fate ignoranti e La finestra di fronte, essendomi piaciuti entrambi, mi aspettavo grandi cose da Cuore sacro.
E no, non mi ha convinto.
Probabilmente il problema è quello di tutti i film che cercano di raccontare la realtà, non riuscendoci, perché il cinema è finzione.
O forse è che l’alone religioso/sovrannaturale che permea tutto il film non mi è andato giù, visto che – di nuovo – in teoria era una storia “reale”, non era certo Star Trek.
Il film è interessante, l’argomento trattato è attuale, ma quasi tutto è sussurrato e/o sorvolato.
Per quanto non conosca minimamente l’arte, non ci ho messo molto a vedere la trasposizione della Pietà di Michelangelo in una delle scene, e devo dire che l’ho trovata falsa e patetica.
Non che i vari barboni mi siano sembrati più veri, per quanto non abbia una grande esperienza in merito.
La scena francescana poco prima della fine è – di nuovo – abbastanza falsa. Per fortuna il finale si riprende.
In generale mi ha un po’ ricordato La città della gioia, visto che tutti e 2 trattano il tema della restituzione.
La bambina protagonista non credo avrà mai bisogno di ritoccarsi le labbra, visto che a 12 anni è già come le lecciso.
E poi, che bisogno c’era di mettere un fotomodello ad interpretare il prete, ma soprattutto di chiamarlo Karras, che è il nome del prete de L’esorcista?
Decisamente un film da vedere, sarà difficile che abbia voglia di rivederlo.
E’ uno di quei film che riesce sempre ad emozionarmi, nonostante lo abbia visto parecchie volte.
Il libro, che in originale si intitola “The hunt for Red October” è – ovviamente – molto più approfondito e con meno effetti speciali.
Se ben ricordo il finale è diverso, almeno in parte.
In ogni caso, trovo che grazie all’ottimo cast (il capitano russo è Sean Connery, il protagonista americano è Alec Baldwin, che qualche libro più avanti diventerà presidente degli Stati Uniti) la trasposizione cinematografica sì difende bene.
Oltre tutto uno dei protagonisti secondari si chiama Putin, sarà pure un cognome comune in russia, ma a me sembra una coincidenza divertente.
I libri di Tom Clancy non sono male, ma alla lunga sono un po’ tutti uguali.
Alessandra Mussolini ha deciso di iniziare lo sciopero della fame.
Beh, di certo male non le fa.
(Se poi lo fa come Pannella, che beve 3 cappuccini al giorno…)
Anche io, come Angelo, penso che Calderoli sia indecente, quando invoca la pena di morte.
E tu?
E’ ora che io impari bene le regexp.
Da qualche tempo ricev
evo delle richieste di contatto su skype da perfetti sconosciuti,senza capirne il motivo.
Naturalmente, i perfetti sconosciuti si guardavano bene da dire i motivi della loro richiesta.
Tutto mi è risultato chiaro pochi minuti fa: nonostante abbia messo il mio vero nome, non abbia un nick da donna (fabbrone), e che nella foto si veda distintamenta la barba,avevo commesso l’errore di settare il sesso come “femminile“.
Evvai con la pesca a strascico! Ma almeno, dopo avermi contattato, mi avessero detto una parola…
Nella rubrica odiena di “LETTERE AL DIRETTORE” tenuta da Vittorio Zucconi – che assieme a Giuseppe D’Avanzo è uno dei motivi per cui leggo Repubblica – ho trovato queste 2 chicche. In tutti e 2 i casi la risposta sarebbe da incorniciare.
Caro Vittorio,
nessuno ha rilevato che la povera Giuliana ha rischiato la vita per scrivere un articolo che avrebbero letto in 10-15 mila lettori, tanti sono i lettori del suo giornale, per intenderci l’equivalente dei passanti che vengono arringati in un giorno dagli svitati a Hyde Park Corner, more or less. Con i miliardi del riscatto potevamo costruire tanti alloggi per la povera gente, magari albanesi o nigeriani. O no ? E la Giuliana avrebbe potuto vivere felice e contenta tra i sunniti, come le due povere Simone. O no ?
So long.
Luigi
Usa.
Se mai dovesse capitare a lei, di essere preso ostaggio, si ricordi di quegli alloggi e di quegli ospedali da costruire con i soldi risparmiati per la sua liberazione, Luigi.
Sapere che le tasse che pago vadano a finire come pagamento di riscatto di simili donne mi secca molto. Inoltre la sua leggerezza mi da i nervi. Perché altre giornaliste non sono state rapite? Forse erano più attente e più responsabili. La sua sceneggiata nel video non mi aveva ingannata neppure allora, infatti, come si è visto, è stata trattata bene dai suoi rapitori. Ma perché non l’abbiamo lasciata con loro a divertirsi?
Franca
A me dà piu ai nervi pensare che i miei soldi di contribuente servono per pagare lo show di uno stupratore certificato come Mike Tyson, ma ognuno ha i nervi che si sceglie, signora.