Ieri ho visto di sfuggita il funerale del Papa, e mi è sembrata una di quegli incontri di famiglia a cui non si può rinunciare, come giustamente ha detto Alberto qui.
Poi oggi leggendo un paio di notizie sui quotidiani, ho letto 2 frasi del rabbino Elio Toaff che mi sono piaciute molto:
«Conoscendo il carattere schivo e la semplicità dell’uomo, mi disturbava, andando a San Pietro, tutta la pomposità del funerale».
«In altre parole – continua – posso dire che sentivo che qualcosa era come non giusto. Avrei pensato che doveva essere un funerale molto più modesto, senza decine di migliaia di persone. Certamente – osserva Toaff – tutte quelle persone rappresentavano un omaggio al Papa, ma ho avuto l’impressione che giovasse di più a chi partecipava senza aumentare in alcun modo il prestigio del Pontefice».
L’altalenanza mi fa venire il nervoso.
Ho deciso che voglio una Lava Lamp.
Su questo sito spiegano anche come farsela da soli, ma non credo di riuscirci.
Appena ne vedrò una su una bancarella credo proprio che la comprerò, anche perché quelli di google sono un po’ cari.
Stamattina alla radio ho sentito la splendida The great gig in the sky. Peccato venga trasmessa davvero ogni morto di papa, perché è stupenda.
Quel che mi stupisce ogni volta è che sia tutto nato da una improvvisazione della vocalist :
(Rick Wright, da “Shades of Pink”, un’intervista del 1984)
Questa mattina (appena uscito dalla doccia, naturalmente) dhl ha suonato alla mia porta e mi ha portato il regalone di Andrea Beggi e di Xarface. La simpatica scatoletta che si vede nella foto è in grado di rilevare reti wi-fi e visualizzare i dati sul display. A quel punto non rimane altro che tirare fuori il portatile dalla borsa e…
Grazie, grazie, grazie
[UPDATE]
Ma quante reti aperte ci sono in città? Ne ho trovate un paio tornando a casa, facendo lo scan mentre ero fermo al semaforo. Ci sarebbe da ridere, se non fosse una cosa molto seria.
Io il fumetto non l’ho mai letto. E di certo questo film non mi ha fatto voglia di approfondire.
La storia di Daredevil è molto semplice: c’è questo ragazzino che si becca un po’ di acido negli occhi, e inizia a vederci con le orecchie. Naturalmente inizia a fare il supereroe, incontra il grande amore e…basta, per carità.
Sì, c’è il cattivone, come in ogni film d’azione.
Carina l’interpretazione di Colin Farrel, che forse è l’unico che non si prende sul serio.
Però il film è decisamente noioso, banale, e scontato, dall’inizio alla fine.
Oltre tutto la parte di Jennifer Garner è abbastanza inutile…
In breve: zZz zZz
TERRI SCHIAVO: VEGLIA ALLA CLINICA, SI PREGA PER UN MIRACOLO
Decine di persone radunate in preghiera davanti al Woodside Hospice di Pinellas Park sperano in Dio e nei fratelli Bush perche’ facciano qualcosa per salvare la vita a Terri Schiavo.
“…aspettami qui un attimo, vado al bar a prendere un alternatore…”
Un alternatore? Al bar? Si chiama così, adesso?
Ma soprattutto, com’è che vicino ad ogni meccanico/elettrauto c’è sempre un bar?