Ovvero il film sulla vita di Bob Dylan. Un film per iniziati, visto non essendolo si fatica a trovare il capo e la coda.
Bella la colonna sonora, manco a dirlo.
(Con il senno di poi, forse anche io non avrei dovuto essere lì a vederlo?)
turned cartwheels ‘cross the floor
I was feeling kind of seasick
but the crowd called out for more
The room was humming harder
as the ceiling flew away
When we called out for another drink
the waiter brought a tray
And so it was that later
as the Miller told his tale
that her face,
at first just ghostly
turned a whiter shade of pale
She said there is no reason
and the truth is plain to see
But I wandered through my playing cards
and would not let her be
one of sixteen vestal virgins
who were leaving for the coast
And although my eyes were open
they might just as well’ve been closed
And so it was that later
as the Miller told his tale
that her face,
at first just ghostly
turned a whiter shade of pale
And so it was…
Inutile, a meno che non ti piaccia alla follia George Clooney.
Ma a quel punto forse un poster costa di meno e dura di più
E’ oramai un anno e mezzo che uso con molta soddisfazione un Treo 650. A parte qualche piccolo difetto (uno su tutti, la memoria interna è pochina) devo dire che è esattamente quel che mi serve.
La fotocamera non è granché, ma per gli mms (solo durante la promozione, con quel che costano) o le foto al volo va benissimo.
Ultima lamentela, per usare mp3 come suoneria è necessario avere un programma esterno. Io uso Ringo.
Per il resto, grazie anche all’integrazione con iCal e SplashID gli appuntamenti, la rubrica, i compleanni e le password sono sempre sincronizzati.
(Considerando che avevo iniziato a scrivere questo post prima che fosse passato un anno, è meglio che lo pubblichi così come è, prima che arrivi a 2 anni)
“Vedo che hai la borsa per il portatile…”
Fabrizio: “Sì, un ibook 12”, lo porto sempre in giro”
“Ah, ci hai installato linux?”
Fabrizio: “No, perché? funziona tutto perfettamente con MacOsX”
(E forse per la prima volta la risposta è stata capita & apprezzata)
Dalle mie parti, come credo in ogni città, c’è poco parcheggio. E quindi il parcheggio selvaggio è all’ordine del giorno: naturalmente non risparmia i passi carrai, i carico-scarico e i posti riservati ai disabili.
Qualche giorno fa, passando davanti ad un asilo nido, ho notato una macchina palesemente non da disabile parcheggiata sotto la palina con l’immagine della carrozzina.
Ora, è possibile che il lunotto posteriore – rotto dall’esterno – fosse stato infranto da un ladro qualunque per prendere l’autoradio o il gps, e magari che la macchina fosse effettivamente di un disabile, ma il primo pensiero che mi è venuto in mente è stato che qualcuno, magari con un parente portatore di handicap, abbia voluto “punire” il parcheggiatore menefreghista, che probabilmente imparerà la lezione molto più che con una “semplice” multa.
E devo dire che il pensiero (forcaiolo,giustizialista,ecc ecc ecc) non mi ha infastidito più di tanto.
e un cavolo comprò,
mezzogiorno era suonato
quando a casa ritornò.
Mise l’acqua, accese il fuoco
si sedette, riposò.
Ed intanto, a poco a poco,
anche il sole tramontò.
Così, persa ormai la lena,
sola al buio ella restò
ed a letto senza cena
la meschina se ne andò.
Quando il saggio indica la luna
(grillo, per quanto criticabile, ha smosso un bel po’ di persone, e ha dato una scossa alla classe politica, cosa che Veltroni si sogna, tanto per dire)
lo stolto guarda il dito
(non è un blogger doc, non risponde ai commenti, non mi linka, vuole solo vendere i cd, il blog mica lo scrive lui da solo ma glielo scrivono, sono tutti bravi a criticare)
Ha ragione Paolo, al ristorante Babette di Torino si mangia proprio bene.
Già solo lo sformato di ricotta, che ho scelto come dolce, vale ampiamente la visita. Il menù di carne non è male, ma non eccezzzziunale.
(Peccato che il sito web non sia granché, secondo me, e le scritte rosa chiaro sullo sfondo rosa scuro fanno perdere la vista)