L’infinito

Sempre caro mi fu quest’ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete io nel pensier mi fingo;
ove per poco il cor non si spaura.
E come il vento odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei.
Così tra questa immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare..

Giacomo Leopardi

(splendida)

6 Commenti a “L’infinito”

  1. #6 scrive:

    Studiata con un insegnate di italiano patita di semiotica (la mia), se ne potrebbe parlare per giorni.

  2. Smeerch scrive:

    OFF TOPIC. Ciao Fabbrone, sto cercando di reperire in giro il Calendario delle Blogger. Su Ciccsoft non è più disponibile il file zip da scaricare. Nè le singole pagine ad alta definizione. Non è che che potresti farmi pervenire una copia del file?

  3. paolo beneforti scrive:

    bello questo pezzo! dove l’hai scovato?

  4. CupidoNet scrive:

    Un ragazzo di una scuola media vicina a casa mia ha scritto una poesia su Leopardi (me l’ha fatta vedere la sua insegnante). Dice tutto in 9 parole:

    “Come hai fatto tu, uomo finito, a scrivere versi immortali?”

    Ciao, CNet

  5. Fabrizio scrive:

    Bella la poesia 🙂

  6. Anonymous scrive:

    ti eri drogato, vero?
    —Counter—

Scrivi un commento