Get a life
Spesso mi capita di pensare “vorrei scrivere sul blog di questo e quello”.
Poi per una ragione o per l’altra mi dimentico o perdo la voglia.
Questo post che incollo sotto, che in originale si trova qui, è in buona approssimazione quel che penso sull’argomento.
Chi su internet non va in giro a leccare culi a destra o a manca prima o poi si sentirà proporre l’imperativo “get a life”, trovati una vita, vera, s’intende.
Ché si vede quella che conduci qua dentro non è vera abbastanza.
Poi c’è chi si sente in dovere di rispondere sciorinando le mille interessantissime attività ludico-sociali che ha condotto subito prima e quelle che condurrà subito dopo aver scritto un post, un commento, un messaggio sui newsgroup.
E c’è chi ride. Non tanto per la frase, che varrebbe pure la pena anche solo per il fatto che sia in inglese, quanto perché diviene immediatamente palese quello che solo si sospettava fino a quel momento, ovvero che chi usa questa specie di “Attacco solare! Energia!” si trovi in un vicolo cieco della sua testa. Non sapendo come uscire dall’impasse in cui quel post, quel commento, quel messaggio sul newsgroup l’hanno cacciato, tenta di giocare il jolly.
Get a life! Get a life!
Tesoro, cosa ti fa pensare che io non abbia una life? Una life di cui magari questo fa parte, come ne fa parte andare al pub, fare esami, lavorare, trombare e persino sbeffeggiare uno come te che dimostra limitate capacità? Lo pensi perché credi che io perda tempo a trovare il modo di polemizzare con te? Non ti crucciare: non ce ne perdo molto, soprattutto con qualcuno del tuo spessore mi bastano pochi minuti, tranquillo, nessuno di questi è sottratto ad altre più dignitose (secondo te) attività.
Get a life! Get a life!
Peccato non funzioni. Ma non piangere, su.
P.S. questo è un post a blog unificati.
Cosa ti hanno fatto?
Niente, in realtà.
Quello che mi aveva fatto venire voglia di scrivere era questo